"Del teatro ho fatto tutti i mestieri: il facchino, il
tecnico, l'amministratore, l'organizzatore, l'attacchino, l'attore per
dieci anni e il regista per dodici. Di necessità virtù. Il teatro non è
stata la mia vocazione ma un caso.
Avevo quindici anni quando è arrivato il 1968. Ho smesso di leggere. Ho
cominciato a scrivere manifesti, volantini. Poi a parlare alle
assemblee. È stato bello, soprattutto all'inizio. Se sono diventato
quel che sono so di doverlo anche a quegli anni, nel bene e nel male.
Ma ancora oggi mi trovo a disagio con chi li rimpiange.
Un giorno, a uno spettacolo, ho visto un'attrice. Lo spettacolo non lo
capivo, dell'attrice mi innamorai. Lì è iniziata la mia vita attuale e
anche il mio lavoro attuale, confusi come mai avrei sperato. L'attrice
era Cristina Crippa, è mia moglie. Nell'ottobre del '90 è nato Lucio,
nostro figlio. La compagnia era il Teatro dell'Elfo, ancora oggi la mia
tribù".
Elio De Capitani ha legato il suo nome al Teatro dell'Elfo entrandone a far parte non ancora ventenne nel 1973. Attore in molti spettacoli del giovane Salvatores, passa alla regia nel 1983 con una personale versione di Nemico di classe di Nigel Williams che lancia i giovanissimi Paolo Rossi e Claudio Bisio.
Nonostante molti lo ricordino nei panni del Caimano del film di Nanni Moretti, la sua patria è il teatro: dal 1992 al 2014 è stato con Ferdinando Bruni direttore artistico di Teatridithalia, l'organismo che ha unificato il Teatro dell'Elfo e il Teatro Portaromana (ribattezzato più semplicemente Teatro dell'Elfo S.C. Impresa sociale); dal 2015 ha la carica di delegato artistico oltre che di legale rappresentante.
In 26 anni ha firmato più di trenta regie, soprattutto di drammaturgia contemporanea, dirigendo Mariangela Melato, Umberto Orsini, Toni Servillo, Lucilla Morlacchi, ma soprattutto gli attori dell’Elfo, da Ida Marinelli a Cristina Crippa, a Ferdinando Bruni. E senza mai smettere lui stesso i panni d’attore: è un "irresistibile" professor Hector nel recente successo The History boys e "un'autentica carogna che gareggia in bravura e cattiveria con Al Pacino" nel ruolo di Roy M. Cohn in Angels in America, di cui firma la regia con Bruni. Un allestimento, quest'ultimo, che ha riconfermato la vitalità artistica dell’Elfo, facendo incetta di premi: Premio dell'Associazione Nazionale Critici di Teatro per la Regia (2007), Premi Ubu come miglior attore non protagonista a De Capitani e come miglior attor under 30 a Umberto Petranca (2007), premio Hystrio alla regia (2008); e infine i premi Olimpici del Teatro (2008): miglior regia e miglior spettacolo di prosa.
Restano celebri anche altri spettacoli realizzati con Ferdinando Bruni, soprattutto quelli dell’autore-culto Fassbinder: Petra Von Kant, Bottega del caffé e I rifiuti al città e la morte.
Dagli anni novanta lavora intensamente anche sui classici, mettendo in scena Shakespeare (con il Sogno di una notte di mezza estate e poi con Amleto e Mercante di Venezia) e il teatro greco, ma rivisitato attraverso le parole di Pasolini per l’Orestiade (coi bellissimi cori di Giovanna Marini) e attraverso la drammaturgia di Heiner Müller nella Medea.
Per ben quattro volte è stato ospite alla Biennale di Venezia: con Visi Noti sentimenti confusi di Botho Strauss, I Turcs tal Friul di Pasolini, La monaca di Monza di Testori e con Kaffeehaus di Fassbinder, diretto con Bruni.
Nell’ottobre 2009 ha firmato a Madrid la sua terza regia lirica: La Vera Costanza, commissionato dal Teatro Real insieme al Teatro Comunale di Treviso, Ópera di St. Etienne, Opéra Royal de Wallonie di Liegi, Ópera de Rouen Haute-Normandie, Teatro Nacional de Sofía, I Teatri di Reggio Emilia.
Nel marzo 2010 l'apertura della nuova sede del Teatro dell'Elfo - una multisala ricavata nel novecentesco Teatro Puccini di corso Buenos Aires - ha segnato una nuova svolta nel lavoro di De Capitani e della cooperativa, che nel ottobre 2011 è divenuta Teatro dell'Elfo s.c Impresa Sociale, la prima istituzione teatrale italiana ad aprire a questo rivoluzionario modello d'impresa.
Gli spettacoli nati all'Elfo Puccini (e firmati ancora una volta con Bruni), dopo l'accoglienza entusiasta del pubblico milanese, hanno girato con successo in tutta Italia: Racconto d'inverno di Shakespeare e soprattutto la commedia The history boys di Alan Bennett, che si è aggiudicata 3 Premi Ubu (Miglior Spettacolo dell'anno, Miglior Attrice non protagonista a Ida Marinelli, Nuovo attore under 30 al gruppo degli 8 ragazzi) e il Premio Le Maschere del Teatro Italiano (ex Premio ETI - Gli Olimpici del Teatro) per la categoria Miglior regia.
Con Improvvisamente l'estate scorsa, allestito nel maggio 2011, è tornato a lavorare sul teatro di Tennessee Williams, che aveva affrontato per la prima volta nel 1993 dirigendo la Melato in Un tram chiamato desiderio per il Festival dei Due Mondi di Spoleto. Il 13 luglio 2012 ha debuttato di nuovo a Spoleto proponendo La discesa di Orfeo, testo mai rappresentato in Italia, recensito con grande convinzione dalla critica e in repertorio anche nella prossima stagione.
Le stagioni 2013/14 e 2014/15 lo hanno visto impegnato, sia come regista che come interprete, in due nuovi importanti lavori su autori americani. Nel primo, Frost/Nixon di Peter Morgan (firmato con Bruni), affronta il ruolo dell'ex Presidente, mentre nel secondo, Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller, regia "in solitaria", interpreta il celebre ruolo di Willy Loman. Quest'ultimo lavoro gli è valso il Premio Flaiano alla regia e il Premio Hystrio all'interpretazione (anche per il ruolo di Nixon in Frost/Nixon e di Aldo Juretich in Goli Otok).